Ville di Quinto Ville e case dominicali del Comune di Quinto di Treviso
Quinto di Treviso, ricca di fascino sia dal punto di vista paesaggistico sia dal punto di vista artistico, è stata da sempre luogo di sosta per viandanti e legionari, nonché crocevia di scambi commerciali e culturali.
Le famiglie patrizie nel corso del tempo hanno apprezzato le diverse peculiarità del nostro territorio, scegliendo Quinto quale sede delle loro dimore, le cosiddette case dominicali, finanziate e costruite dai proprietari terrieri, i signori illustri del tempo quali: Lollin, Memmo, Donà, Morosini, Bellotto, Grimani, Soranzo, Lin, Ravagnini, Oliva, Sfoglio, Serravalle, Bomben, i Canonici del Duomo di Treviso e i padri domenicani di San Nicolò.
Godendo del privilegio di essere baciata dal fiume Sile, Quinto di Treviso è stata meta prediletta di soggiorni prestigiosi e soggetto pittorico ritratto da artisti e personalità di spicco. Guglielmo, Beppe ed Emma Ciardi vi stabilirono infatti la propria residenza di campagna, potendo così dipingere dal vero gli splendidi scenari circostanti e gli scorci naturalistici che ancora contraddistinguono il paesaggio, catturando gli sguardi dei passanti.
Questa raccolta di Igino Marangon sulle “Ville e case dominicali” vuole dare giusto merito alla presenza nel nostro territorio di ville storiche importanti quali Villa Memo Giordani Valeri e Villa Ciardi, censendone un’ulteriore ventina, oltre alla villa Bomben in località Settimo, esattamente al confine tra il nostro comune ed il comune di Morgano,
A fronte del catalogo delle Ville della Provincia di Treviso, edito nel 2001 dalla Regione Veneto, che ne annovera solo due, il contributo di questo studio è notevole, in quanto valorizza il patrimonio presente nel nostro territorio, approfondisce la conoscenza specialistica e inedita di questa preziosa tipologia edilizia, e, in qualche modo, compensa la perdita materiale di alcune di queste opere ancora poco note e purtroppo andate completamente distrutte.
Auspico che la lettura di questi contenuti possa arricchire la cittadinanza tutta e stimolare la curiosità soprattutto del pubblico giovane, affinché tragga elementi di riflessione sul passato e sulle bellezze della nostra terra e possa continuare nell’importante compito di mantenere vive le tradizioni e le ricchezze che costituiscono le radici della nostra storia.
Le famiglie patrizie nel corso del tempo hanno apprezzato le diverse peculiarità del nostro territorio, scegliendo Quinto quale sede delle loro dimore, le cosiddette case dominicali, finanziate e costruite dai proprietari terrieri, i signori illustri del tempo quali: Lollin, Memmo, Donà, Morosini, Bellotto, Grimani, Soranzo, Lin, Ravagnini, Oliva, Sfoglio, Serravalle, Bomben, i Canonici del Duomo di Treviso e i padri domenicani di San Nicolò.
Godendo del privilegio di essere baciata dal fiume Sile, Quinto di Treviso è stata meta prediletta di soggiorni prestigiosi e soggetto pittorico ritratto da artisti e personalità di spicco. Guglielmo, Beppe ed Emma Ciardi vi stabilirono infatti la propria residenza di campagna, potendo così dipingere dal vero gli splendidi scenari circostanti e gli scorci naturalistici che ancora contraddistinguono il paesaggio, catturando gli sguardi dei passanti.
Questa raccolta di Igino Marangon sulle “Ville e case dominicali” vuole dare giusto merito alla presenza nel nostro territorio di ville storiche importanti quali Villa Memo Giordani Valeri e Villa Ciardi, censendone un’ulteriore ventina, oltre alla villa Bomben in località Settimo, esattamente al confine tra il nostro comune ed il comune di Morgano,
A fronte del catalogo delle Ville della Provincia di Treviso, edito nel 2001 dalla Regione Veneto, che ne annovera solo due, il contributo di questo studio è notevole, in quanto valorizza il patrimonio presente nel nostro territorio, approfondisce la conoscenza specialistica e inedita di questa preziosa tipologia edilizia, e, in qualche modo, compensa la perdita materiale di alcune di queste opere ancora poco note e purtroppo andate completamente distrutte.
Auspico che la lettura di questi contenuti possa arricchire la cittadinanza tutta e stimolare la curiosità soprattutto del pubblico giovane, affinché tragga elementi di riflessione sul passato e sulle bellezze della nostra terra e possa continuare nell’importante compito di mantenere vive le tradizioni e le ricchezze che costituiscono le radici della nostra storia.