Note storiche

Villa Memmo, conosciuta dai residenti come Villa Giordani, Valeri, assieme a Villa Ciardi, rimane rara testimonianza della presenza di tante altre ville esistenti nel territorio di Quinto ( se ne contavano alla fine del ‘600 più di una ventina, tra ville e case dominicali disseminate nel territorio comunale, in seguito la maggior parte di questi edifici furono distrutti o trasformati). La villa ha una storia plurisecolare tuttavia non si conosce esattamente l’anno della sua edificazione.

Il più antico documento in cui viene citata la Villa è l’estimo veneto del 1682 (registro delle proprietà ai fini fiscali) che riporta il nome del proprietario: il Nobil Homo Costantino Memmo. La famiglia Memmo apparteneva al Libro d’oro delle 24 famiglie patrizie fondatrici di Venezia. La villa aveva una modesta proprietà di circa 13 campi tra parco e aree coltivate. Nell’estimo del 1714 risulta proprietaria della villa Marina Zen vedova di Costantino Memmo e la villa viene descritta come Casa Dominicale e da gastaldo ( l’uomo di fiducia dei Memmo che gestiva la proprietà).

Questo catasto riporta nella mappa allegata l’immagine della villa, ove si può notare il corpo centrale a due piani con attico ad abbaino ornato e le due barchesse simmetriche porticate ai lati. La facciata principale della villa non era rivolta a sud, come l’attuale, ma a nord, verso la “strada padovana”, l’attuale castellana vecchia, a cui la villa era collegata da un lungo viale alberato prospettivo, con cancellata .

L’oratorio fu edificato nel corso del ‘700 la data precisa di costruzione non si conosce, ma viene citato nel 1779 durante la visita pastorale da parte del Vescovo Giustiniani.

Nel catasto austriaco del 1849 la villa risulta in proprietà di Paolina Memmo figlia del Provveditore Andrea Memmo. Paolina sposa Alvise Martinengo, esponente della nobiltà bresciana, che aveva acquistato il titolo di patrizia veneto nel 1689 e porta in dota ai Martinengo il palazzo di venezia e la villa di Quinto. In seguito la villa passo al loro figlio Federico e successivamente al nipote Andrea. Seguono vari passaggi di proprietà certo è che agli inizi del ‘900 risulta proprietario Giovanni Girardi e successivamente passa in proprietà a Ettore Giordani, a seguito matrimonio con la figlia di Girardi. Ettore Giordani fu Sindaco del Comune di Quinto negli anni della prima guerra mondiale (1915-1922) ed ebbe nel 1913 una bellissima figlia di nome Giannina che morì prematuramente all’età di 15 anni. Il padre in suo onore fece erigere a sue spese, la cappella della Madonna di Loudes, nella chiesa di San Giorgio così come, dedicherà alla figlia la stessa villa ristrutturata, perché così si leggeva, in una iscrizione sul pilastro del cancello d’ingresso.
Don Girotto, l’allora parroco della chiesa di S. Giorgio in riconoscenza del gesto del Commendator Giordani gli donò la parte centrale del trittico (olio su tela) del Pozzoserrato, raffigurante la Vergine immacolata e che divenne poi la pala dell’altare della cappella della villa.

E’ nelle linee della ristrutturazione di Giordani che la villa giunge a noi: corpo centrale in stile neoclassico con portico di ingresso a colonne al pianterreno. Due barchesse laterali non simmetriche, di cui quella a “mattina” raccorda la villa alla cappella , con un unico grande e luminoso ambiente decorato da stucchi, adibito a sala musicale e per le feste. L’ambiente più pregevole è l’atrio d’ingresso della villa decorato con tele e stucchi del pittore veneziano Bressanin.
Particolare attenzione merita la grande scena del “Cavadenti in piazza San Marco”, il piccolo ritratto di donna in maschera e bautta e le 4 stagioni dipinte nelle sovraporte. In particolare possiamo notare come la stagione dell’estate riporti quale sfondo, parte del paesaggio di Quinto, tanto caro anche al celebre pittore Guglielmo Ciardi, in particolare S. Cassiano perché si riesce ad intravedere la chiesa. Si ritiene siano del Bressanin anche gli stucchi delle porte.

Nel 1960 Giorgio Valeri acquista la villa che poi cederà al Luigi Cenedese nel 1991, il quale restituirà il dipinto della cappella alla chiesa di S. Giorgio. Successivamente la villa viene ceduta ad una società alberghiera, di cui troviamo traccia all’interno del fabbricato, per giungere poi finalmente in proprietà al Comune di Quinto. Notevole è anche il parco con essenze di pregio: tigli, cedri del Libano, ippocastani secolari. Antistante alla villa vi è una elegante vasca con fontana in pietra di Verona che risale agli anni trenta, all’epoca della ristrutturazione del Giordani.
Una curiosità che merita menzione è il fatto che la villa molto probabilmente, era frequentata d’estate dagli amici dei Memmo tra cui Giacomo Casanova. 
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